Pausa: da dove arriva la crescita di Scamacca

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Da dove arriva la crescita di Scamacca

Chissà in quanti al West Ham avevano visto giocare Scamacca prima che arrivasse.

La dirigenza, si spera. E Moyes?

Forse è stato il prezzario esagerato dei centravanti a influenzarne l'acquisto. Lui che veniva dalla miglior stagione in carriera grazie ai 16 gol segnati in un Sassuolo più diretto di quello di De Zerbi ma ancora lontano dalla passività nostalgica del West Ham di questi anni.

A Scamacca avrebbe dovuto far posto Michail Antonio. Pensa tu. Un tanker nato esterno ma trasformato da Moyes in arma verticale.

Di target man ne abbiamo visti parecchi in Premier – anche se meno di recente – ma Michail Antonio è proprio un'altra cosa. Si fa carico dell'attacco del West Ham a suon di duelli. Attacca la prima palla, e poi la seconda. E, se non è lui a vincerla, ha spesso energia a sufficienza per sprintare feroce verso l'avversario in possesso.

Michail Antonio combina dinamismo ed intensità in un modo tale da farsi odiare dalle difese avversarie. Non ti fa impazzire per la capacità di rifinire, magari non ti punisce alla prima occasione quando c'è da metterla dentro, ma dio se ti fa dannare.

Anche il suo rapporto con la palla è in linea con le esigenze di Moyes. La protegge quando serve. La porta in giro per il campo, spesso in verticale, per guadagnare metri o tempo. È un dribblatore da corsia, da tocco e corsa.

Insomma, un attaccante così diverso da notarlo lui stesso a pochi mesi dall'arrivo di Scamacca: