Pausa: la nuova Roma ha un punto debole evidente

Prestazioni vs previsioni (di giornata)

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La nuova Roma ha un punto debole evidente
Ho un'esperienza da calciatore ridicola, quasi inesistente. Mi sono fermato alle giovanili in un contesto di provincia, lontano anni luce dal professionismo. Non sono praticamente mai arrivato al calcio tra adulti. Tanto meno a giocare più volte a settimana.
Mi è capitato giusto una volta. Sono bastati 180 minuti in campo nel giro di tre giorni per farmi vivere gli ultimi momenti della seconda partita come un'esperienza extracorporea.
Capisci quindi perché, poche settimane fa, guardando il calendario della Roma, mi fossi sentito male per loro: Bologna, Napoli, Bayer, Juve, Bayer, Atalanta.
Dalla banda di Thiago Motta ai diavoli di Xabi Alonso, passando per i 20' di Udine e lo scontro interno con la Juve. Si sa, niente ti aiuta a preparare le sfide europee come difendere in avanti con Federico Chiesa pronto a mangiarti il campo alle spalle.
La Roma è arrivata a giocarsi lo scontro diretto con l'Atalanta con un bagaglio fisico e mentale piuttosto ingombrante.
Lo so. Anche quelli di Gasperini venivano da settimane tassanti ma – forse lo penso solo io – la Dea ha una rosa diversa, più completa nei vari reparti sia a livello numerico che di caratteristiche. Arrivava a quella partita con tutta un'altra brillantezza, poi.